Il coinvolgimento articolare associato a malattia infiammatoria intestinale


Il coinvolgimento articolare associato a malattia infiammatoria intestinale appartiene al concetto di spondiloartrite e include 2 tipi di artrite: artrite periferica caratterizzata dalla presenza di artrite asimmetrica pauciarticolare che interessa in genere le articolazioni delle estremità inferiori, e l’artropatia assiale con dolore infiammatorio alla schiena, sacroileite e spondilite anchilosante.

Il trattamento dell’artrite si avvale dell’utilizzo nel breve termine di farmaci antinfiammatori non-steroidei ( FANS ), associati al trattamento ottimizzato per l’infiammazione intestinale.
Tuttavia, se possibile, il trattamento prolungato con i FANS dovrebbe essere evitato per ragioni di sicurezza.

La Salazopirina ( Mesalazina, Asacol ) può essere raccomandata per il trattamento dell’artrite periferica.

Il Metotrexato ( Methotrexate ) e l’Azatioprina ( Imuran ) in genere non sono efficaci, mentre l’efficacia della terapia anti-TNF [ Infliximab ( Remicade ) e Adalimumab ( Humira ) ] è ben dimostrata.
Tuttavia, l’uso di Etanercept non è raccomandato a causa dell’aumentato rischio di recidiva della malattia intestinale.

La patogenesi dell’enteropatia intestino-articolare non è stata chiarita.
Entrambe le infiammazioni sono strettamente correlate, come indicato da evidenze relative a infiammazione intestinale in pazienti con altre forme di spondiloartrite, oltre a evidenze in modelli animali.

Sono stati proposti diversi meccanismi a sostegno del legame tra infiammazione a livello intestinale e a livello delle articolazioni, tra cui un alterato riconoscimento degli antigeni batterici, un’aberrante traffico di cellule T CD8+ con un alterato profilo della citochina prodotta dai linfociti T-helper di tipo 1 e l’espressione di integrina aEb7, un alterato traffico di macrofagi che esprimono CD163, e un aumento dell’angiogenesi.

Un’analisi del trascrittoma di biopsie della mucosa ha identificato un gruppo di 95 geni differenzialmente espressi sia nella malattia di Crohn sia nella spondiloartrite, rispetto ai controlli sani, facendo emergere l’ipotesi di pathway comuni.

Il fattore di necrosi tumorale ( TNF ) gioca un ruolo chiave nella patogenesi di varie malattie artritiche e nella malattia infiammatoria intestinale.
Le cellule simil-miofibroblastiche / mesenchimali potrebbero rappresentare i bersagli primari locali del TNF nell’induzione della malattia intestinale e delle articolazioni.
L’espressione selettiva di TNFRI su queste cellule sembra essere sufficiente per orchestrare lo sviluppo completo di patologie legate alla spondiloartrite almeno in modelli murini.

Infine, per lo sviluppo di tali patologie è necessaria probabilmente una predisposizione genetica.
L’analisi genotipica di pazienti con spondilite anchilosante ha fornito la dimostrazione di un’importante sovrapposizione tra i determinanti di predisposizione a malattia di Crohn e a spondilite anchilosante.
L’associazione comune meglio documentata è con un polimorfismo IL-23R, anche se il ruolo esatto di tale polimorfismo resta sconosciuto.
Inoltre, altre prove suggeriscono che un numero di loci di suscettibilità alla malattia di Crohn siano associati alla spondilite anchilosante.

In conclusione, evidenze cliniche, genetiche, immunologiche e terapeutiche sono a sostegno di uno stretto legame tra infiammazione a livello intestinale e articolare in due malattie collegate, la malattia infiammatoria intestinale e la spondiloartrite, che rientrano tra le malattie infiammatorie immuno-mediate. ( Xagena2009 )

De Vos M et al, Dig Dis. 2009; 27(4): 511-5


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